Le case del futuro? Stampate in 3D e low-cost

La stampa in 3D sta aprendo nuove frontiere in tantissimi settori, dall’industria al campo medico. Tra questi uno dei più rilevanti è l’architettura, che riesce così a migliorare tempi di produzione e design, riducendo parallelamente i costi. Sempre più architetti si stanno di conseguenza cimentando nella progettazione di case ed edifici stampati in 3D e in grado di rispondere a nuove esigenze abitative. Uno dei progetti — scrive Vanity Fair — si chiama 3D Housing 05 ed è stato presentato dall’architetto Massimiliano Locatelli–Cls Architetti lo scorso aprile in occasione della Milano Design Week, in collaborazione con Italcementi, Arup, Cybe. La casa di 100 metri quadrati è stata stampata in opera in piazza Cesare Beccaria e premiata per il suo linguaggio architettonico innovativo e sostenibile con il riconoscimento Best Sustainability Award. L’architetto Locatelli a Vanity Fair: “Parliamo di una casa costruita on site nel centro di Milano, che si integra con l’architettura preesistente. Le forme curve ricordano la casa primordiale, come una caverna, ma il cemento viene addolcito da interni raffinati e memorie dei maestri del design. Gli interni dialogano con il contenitore e sono stati progettati citando gli archetipi del passato. Per il prossimo Salone progettiamo di salire con dei piani e costruire una torre in 3D, ma abbiamo anche altri vari progetti in fase di studio che ci sono stati commissionati”. Quali sono i vantaggi della costruzione con stampa in 3D? «Parliamo dell’architettura del futuro, perché rende i sogni delle persone realizzabili e permette di risolvere gravi emergenze, come nel caso dei campi profughi dopo un terremoto o altre calamità naturali. Manodopera e tempi di costruzione sono infatti ridotti al minimo: per costruire una casa in 3D di 90 metri quadrati possono bastare anche 48 ore. Proprio per questo il costo al metro quadrato è molto più basso di una costruzione normale (si parla di arrivare a 200-300 euro al metro quadrato ndr). Tra i vantaggi anche la creatività, perché l’architetto può uscire dalle solite restrizioni solite della costruzione, la sostenibilità e la flessibilità (il progetto può evolvere in corso d’opera)». Non ci sono quindi problemi di sicurezza o normative particolari? «Assolutamente no. Le case 3D hanno bisogno di un permesso per costruire come qualsiasi altra casa. Sono sicure e antisismiche, hanno tutto in regola e come dicevo sono anche ecologiche, perché si possono creare utilizzando materiali riciclati e in caso di un terremoto, ad esempio, recuperando parte di quanto distrutto. In più sono efficienti dal punto di vista energico».

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